Suoni di violini invisibili
Era il primo Natale senza babbo e io e te chiedemmo a mamma di fare comunque l’albero.
“Alto, mamma, lo devi comprare altissimo, fino al soffitto”
Lottammo per non mettere i capelli dell’angelo, quei fili lunghi lunghi dorati.
Perdemmo la battaglia ma eravamo contentissime.
Ci mettemmo sotto l’albero, la stanza al buio illuminata solo dalle lucine colorate e intermittenti.
Incantate nel silenzio, vicine vicine, mano nella mano. Riesco ancora a sentire la corposità della tua manina nella mia.
T’ho sognata. Sei morta, ma io ti vedo. Ci abbracciamo fortissimo per un tempo indefinito. Poi mi sorridi e mi dici che sei incinta di tre gemelli…
T’ho sognata. Siamo in uno spazio senza tempo circondate dal buio e da polvere di stelle. Mi guardi, non parli.
Cominci a fare dei movimenti con le mani a me sconosciuti. Non ho mai visto niente di simile in questo mondo. Muovi le mani, prendi stelle dal cielo e componi musica, melodie e me le regali. Con un soffio dalle tue mani le note arrivano fin dentro me. Sembrano suoni di violini invisibili…
Quando mi sono svegliata ho letto su Facebook il racconto di Anna, che ha da poco perso il nipote Tommaso.
Tommaso si è addormentato una sera e non si è più svegliato. Aveva solo 26 anni e suonava il violino.
Ho chiesto ad Anna il permesso di raccontarti questa storia d’amore.
Questo pomeriggio entro nella chiesa in cui ho salutato per l’ultima volta Tommaso. Mentre apro la porta sento un suono di violino venirmi incontro e mi assale una tristezza infinita e sto per scappare. Poi però entro e… Uto Ughi era lì dove eri tu, Tommy, in una chiesa assolutamente vuota, stava provando insieme ai Solisti Veneti il concerto di questa sera. Mi sono seduta e in quel vibrare di emozioni, ho assistito al più incredibile concerto della mia vita. Uto Ughi solo per me e per te.
Siediti qui vicino a me Bigols, torniamo sotto quell’albero. Ti racconto le storie, piccolo amore mio, per tutto il tempo che vuoi.
Un giorno vorrei raccontarti la storia della tua vita, tutta quella che ti è stata strappata. Tutta quella che ci è stata negata.
Buon Natale, Bigols. Anima mia.