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Musica per mia sorella Laura

26/11/2014

Ho seppellito nostro padre per la seconda volta.
Ho chiesto a mamma di portarlo via da Napoli e così lo abbiamo cremato e adesso risposa qui in un piccolo cimitero sulle colline senza tempo di Fratta Todina, accanto al convento francescano della Spineta.

Ho tenuto fra le mie braccia l’urna con le sue ceneri, mentre Padre Rosario le benediva.
Sulla lapide abbiamo messo anche una sua foto, forse una delle sue più belle: quella con gli occhi che ridono.

Stiamo per andare a Londra, da Marco. Bigols, tuo figlio vive e studia lì ora.

Ne “Il corpo della vita”, lo scrittore racconta della sua malattia, del trapianto e della degenza in ospedale. Aveva 12 anni quando la mamma morì.
“Ora è stesa qui, quantomeno la notte. Non è mai stata morta del tutto. La madri restano. Sempre”.

Ho chiesto a Paolo di scrivere una musica per me.
La musica che avrei voluto scrivere – se ne fossi stata capace – per mia sorella Laura: la bambina e l’alloro.

Dopo un po’ è arrivato il suo messaggio
“Arina, questa notte una melodia mi è venuta a trovare…”

Non riuscirò mai a dirti addio, bimba mia.

Solo buonanotte, amore mio