Le parole per dirlo
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Ti ricordi?

23/02/2013

Ieri mattina il contadino c’ha portato due uova fresche.
Sai cosa ho fatto?
Lo zabaione, a mano, come lo faceva babbo quando eravamo piccoli.
Ti ricordi?

Io me la ricordo ancora l’eccitazione per quel rito della domenica mattina. Arrivavano le uova ancora calde avvolte nella carta del giornale.
Babbo preparava una tazza per me, una per te, una per Enzo.
Sbatteva veloce veloce il tuorlo fino a sciogliere completamente lo zucchero. La magia del rosso che diventava sotto i nostri occhi quasi bianco.
Com’è forte il mio papà!
Ti ricordi, Bigols?

La sera prima di addormentarmi ti ho chiesto:
‘Vieni da me’.

E sei venuta.
Siamo nei campi vicino casa mia
Ti vedo da lontano
Qualcuno mi ha concesso un ultimo abbraccio
E allora corro
e grido
grido con tutto il fiato che ho in corpo
grido con tutte le forze che ho
grido il tuo nome al cielo
Lauraaaaaa
Tu mi vedi e corri verso di me, ridendo
La felicità che provo è disumana,
come questo dolore
una gioia che
no, non è di questo mondo
un’estasi
una vertigine

Poi il risveglio, amaro
faticoso, la gola chiusa in una morsa
come sempre ormai.
Non voglio morire, vorrei solo restare nei sogni.

Guarda cosa ho trovato in giardino
un narciso giallo che non avevo piantato
lì tra la lavanda.

‘La morte non cancella tutta la bellezza del mondo. La rende solo inutile e la trasforma in splendore vano’.
(Tutti i bambini tranne uno – Philippe Forest)

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